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Il parco archeologico di Grumentum, perla romana in Val d’Agri

Omnes viae Romam ducunt, tutte le strade portano a Roma, dicono. E se tutte le strade portassero in Val d’Agri? Il paragone è forse audace, ma non è bello pensare che una delle più importanti strade romane giungesse in Basilicata e che addirittura avesse il suo fulcro proprio in Val d’Agri? Pazzesco, eppure vero.

Grafica-Grumentum

 La Via Herculea, infatti, aveva origine nell’attuale centro Italia e si pensa giungesse fino in Calabria, con un punto di snodo a Grumentum, che aveva un ruolo strategicamente importante per la comunicazione tra le colonie meridionali e Roma, grazie alla sua centralità.

Sì, stiamo parlando proprio della Grumentum che tutti conosciamo e che oggi è nota con il nome di Grumento Nova e prima ancora di Saponara.

Ben tre nomi per identificare quella che, a partire dal I secolo a.C., assunse lo statuto di colonia romana, e che vide la sua fondazione nel III secolo a.C., ad opera dei Romani durante le guerre sannitiche.

Le tracce lasciate dai Romani

I Romani crearono degli insediamenti in Val d’Agri di cui troviamo molte tracce sull’intero territorio. Grumentum, però, rappresenta la principale testimonianza del loro passaggio, grazie alla presenza di una perla dal valore storico inestimabile: il Parco Archeologico di Grumentum, che sorge ai piedi dell’attuale paese di Grumento Nova, nel cuore della Val d’Agri.

Giunti dinanzi al Parco, troviamo ad accoglierci il capo marmoreo di Livia Drusilla, moglie dell’Imperatore Augusto, ritrovato nel Foro del Tempio Cesareo, così definito perché pare che fosse dedicato a Giulio Cesare. Livia ci dà benvenuto all’interno del Museo Nazionale di Grumentum, dove ci aspettano due piani dedicati alle varie epoche storiche vissute dalla città.

L’esterno del museo è ancor più affascinante: davanti ai nostri occhi si apre il teatro romano, costruito agli inizi del I secolo d.C. con una cavea semicircolare di 46 metri e una altezza originaria di circa 9 metri, di cui resta la metà.

Cavea del Parco Archeolgico di Grumentum

Al di là del teatro, il decumano centrale ci conduce verso un tempietto di tipo italico, circondato da un portico di colonne, ai cui piedi si presenta l’altare per i sacrifici.

Ma non è ancora tutto. Di fianco vi è la Domus dei Mosaici, una casa gentilizia del I secolo a.C., divenuta successivamente proprietà dell’Imperatore Commodo, tra gli elementi di maggiore prestigio del Parco Archeologico. I mosaici al suo interno presentano delle caratteristiche differenti gli uni dagli altri: policromi, bianchi, neri, con marmi intarsiati, con disegni geometrici o con motivi vegetali.

Il mosaico del triclinio estivo

Il foro  

Elemento imprescindibile nelle città di origina romana era il Foro, cuore pulsante della vita pubblica. La sua struttura è ancora intatta, permettendoci di immaginare come si svolgessero le loro giornate e la loro socialità. Mens sana in corpore sano, dicevano e come dargli torto. Accanto al Foro, nel quale esercitavano l’Ars oratoria, sorgevano la palestra e le terme, elementi che non potevano proprio mancare nelle città romane. Le Terme Repubblicane e le Terme Imperiali di Grumentum sono ancora oggi oggetto di scavi e di grande attenzione, e la loro presenza rappresenta l’importanza della città rispetto ad altre della stessa epoca. E ancora il Capitolium, tempio dedicato alla triade capitolina, ovvero Giove, Giunone e Minerva.

L’ultima tappa del nostro percorso storico ci conduce a uno degli elementi più emblematici del Parco Archeologico: l’anfiteatro, ristrutturato in età giulio-claudia, che sorgeva in prossimità di una via di accesso, permettendo agli spettatori provenienti dalla valle di entrare senza transitare all’interno della città.  La sua arena, dove si svolgevano i giochi con i gladiatori, oltre alle scalinate in legno, ricordano molto l’anfiteatro di Pompei e, per le sue dimensioni, quello di Sabrata (Libia nord-occidentale). La sua importanza si evince dall’esser stato osservato e riconosciuto per primo tra i resti archeologici di Grumentum. La Soprintendenza di Basilicata ne iniziò il recupero a partire dal 1975, ma era già dal Settecento che degli eruditi del settore lo visitavano e ne ammiravano la bellezza.

Anfiteatro del Parco Archeologico di Grumentum

Un pezzetto di Roma, dunque, nella nostra Basilicata che non smette mai di stupirci.

Ringraziamo per la preziosa collaborazione la Pro Loco di Grumento Nova.

Per ulteriori informazioni: https://www.facebook.com/prolocogrumento.org/

Anfiteatro del Parco Archeologico di Grumentum

Sara D’Agrosa

Amo le parole in ogni loro forma, origine e specie, anche quando mi si rivoltano contro. Sarà per questo che ho studiato Traduzione Specialistica, così da saperle usare anche in altre lingue e poter sfogare la mia maniacalità sulle traduzioni. Adoro l’inglese e lo spagnolo, oltre all’italiano ovviamente, e il nostro può definirsi un affetto stabile da ormai più di dieci anni. Sono tanti gli ambiti in cui ho applicato le mie conoscenze e ho cercato di chiudere il cerchio con un Master in Editoria e Comunicazione, dove ho conosciuto i miei fantastici compagni di viaggio. Al momento collaboro con il Mattino di Puglia e Basilicata, attraverso il quale ho ritrovato il mio interesse per la scrittura. Un modo per riscoprire la mia regione dopo qualche anno di assenza, apprezzarla e raccontarla. Sono logorroica… si era capito?