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Alla scoperta del tesoro nascosto di Metaponto: le Tavole Palatine

La prima tappa del nostro viaggio in Basilicata attraverso le Pro Loco, è una località della provincia di Matera affacciata sullo Jonio,  ricca di storia e di bellezza.

Grafica delle Tavole Palatine di Metaponto

Per capire meglio di cosa parliamo sarebbe bello immergerci nel passato – e perché no?-  ripassare le lezioni di Storia, di Arte e di Greco. Parliamo di Metaponto e delle Tavole Palatine. A farci da guida abbiamo trovato Chiara, giovane volontaria della Pro Loco metapontina, laureata in Archeologia e Storia dell’arte, che si è anche occupata di tematiche legate agli insediamenti magno-greci. La sua passione per la storia si evince anche dal materiale che ci ha fornito per il nostro racconto di una delle perle nascoste della Lucania, una monografia di Rita Sassu sulle aree di culto del comprensorio di Metaponto.

Un angolo di Grecia in Basilicata

Per chi visita le Tavole Palatine,  lo scenario che gli si presenta davanti agli occhi è quello di un vero e proprio angolo di Grecia in Basilicata. Ma qual era il loro ruolo in passato? A quando risalgono? Perché sorgevano lì? Prima di rispondere a queste domande è necessario conoscere il significato di alcune parole di origine greca che saranno utili per comprendere qualcosa di più su questa meraviglia.

  • Heraion: luogo di culto dedicato alla dea Era, patrona del matrimonio e protettrici dei confini;
  • Polis: città-stato, organizzazione tipica della società greca classica;
  • Chora: regione che circondava la città.

A noi piace pensare che la nostra Basilicata sia stata teatro di una storia che ancora oggi studiamo e ha ispirato e ispira arte e letteratura, che siamo stati in passato parte di una civiltà tra le più avanzate, tra le più grandi della storia dell’umanità. Le Tavole Palatine si presentano apparentemente come un luogo senza tempo, senza spazio. Noi siamo qui per mostrarvi come, invece, esse restituiscano la fotografia di un’epoca, quella in cui Metaponto era una polis della Magna Grecia, la “grande Grecia”.

Perché non scoprire insieme a noi qualcosa di più su questo luogo così affascinante?

Innanzitutto dobbiamo sapere che quelle che oggi chiamiamo Tavole Palatine, sono i resti del tempio di Era (Heraion), collocato sulle sponde del fiume Bradano, la cui costruzione risale all’ultimo quarto del VI secolo a.C.

Foto delle Tavole Platine di Metaponto di giorno

Alcune informazioni per gli appassionati di archeologia e di arte. L’identificazione del complesso di Metaponto si basa su testimonianze letterarie (Plinio, Naturalis Historia, 14,2,9) ed epigrafiche. Il tempio di Metaponto è dorico periptero esastilo, con crepidoma a tre gradini, presenta sei colonne sui lati brevi, dodici sui lunghi ed è strutturato su unica navata.

L’Heraion di Metaponto si sviluppa 4 km a nord-ovest della cittadina e le prime tracce di attività cultuale nell’area sacra risalgono alla metà VII secolo a.C., come documentato dal materiale archeologico, scrive Sassu.

Il santuario extraurbano, non un semplice tempio

Quando si parla di civiltà greca non si può prescindere dalla sua organizzazione, della pregnanza del tema religioso nella vita della polis e dell’influenza delle divinità nella vita sociale quotidiana.

Storicamente i santuari extraurbani come l’Heraion di Metaponto rappresentavano un segno di affermazione della polis sul territorio. Ad oggi di quel tempio si è conservata solamente la peristasi laterale, testimonianza della sua imponenza. Dal testo di Sassu emerge qualcosa di cui non tutti potremmo essere a conoscenza: l’importanza del ruolo dei santuari extraurbani come quello di Metaponto, in quanto snodi per l’integrazione etnica, culturale e per la mediazione fra contesti socio-economici differenti. Si trattava, quindi, di un sistema esportato anche in ambito magno–greco, dove tale tipologia di temenos (terreno su cui sorgevano i luoghi di culto) giocava un ruolo primario nel segnare i confini geografici e fisici della presenza greca e nello stabilire punti di riferimento religioso e di aggregazione socio–politica per le collettività elleniche di riferimento. È il caso non solo di Metaponto, ma anche di Crotone e Paestum per citarne alcuni.

Il complesso delle Tavole Palatine sembrerebbe, infatti, aver definito non solo il confine tra l’Italia greca e il territorio iapigio (in Puglia), ma anche tra il territorio posto sotto l’influenza metapontina e quello sotto il dominio tarantino. 

“Affacciati sulle sponde dello stesso mare”

Eugenio Bennato

Il santuario extraurbano delle Tavole Palatine si distingueva per il ruolo di marker territoriale. Cosa significava?  I territorial marker erano fondamentali nella gestione della chora e nella sua articolazione in ripartizioni amministrativo–territoriali e in ultima analisi, i luoghi della pratica rituale rivestivano un ruolo importante anche  in quanto aggreganti e identitari nell’organizzazione del territorio.

Le indagini archeologiche nel metapontino hanno, dunque, consentito il riconoscimento di un esteso network di luoghi di culto, in cui le Tavole Palatine si affiancano altre aree sacre più semplici, legate ad acque e sorgenti.  Non a caso, sostiene Sassu, gli spazi sacri dell’agro metapontino apparivano in genere connessi allo sfruttamento del territorio e a cornici naturali, come sorgenti, oppure sono legati a frequentazioni all’aperto, dove la pratica religiosa si traduceva in offerte, banchetti e deposizioni.

E voi lo sapevate che le Tavole Palatine avevano un ruolo così importante nel passato? Io, devo ammetterlo, no. Grazie alla Pro Loco di Metaponto per queste preziose informazioni.

Io, al tempio di Era, sono stata la prima volta con la mia classe delle elementari e ricordo ancora quanto ne rimasi colpita, ci sono ritornata qualche mese fa per la seconda volta, prima dell’emergenza sanitaria, e vi posso garantire che il loro fascino è rimasto immutato.

Per informazioni contattare: http://www.prolocodimetaponto.it/

Per saperne di più: Da E. Lippolis, R. Sassu (a cura di), Il ruolo del culto nelle comunità dell’Italia antica tra IV e I sec. a.C. Strutture, funzioni e interazioni culturali (ricerca prin 2008) Thiasos Monografie 10, Roma 2018. Tra polis e chora. Santuari extraurbani e aree di culto rurali nel comprensorio metapontino, Rita Sassu, Thiasos Monografie 10, 2018, pp. 129-165

Ricostruzione 3D delle Tavole Palatine di Metaponto
Mariapina Potenza

Mariapina Potenza

Mariapina, 26enne cresciuta nella città passata dall’essere vergogna d’Italia all’essere un fiore all’occhiello per l’Europa. Ho studiato Scienze politiche e Comunicazione, unendo le mie più grandi passioni e i miei interessi sin da ragazzina: capire il mondo ed esprimermi attraverso le parole. Datemi una penna e un quaderno o una tastiera e sarò felice. Chi mi conosce sa che porto le mie radici lucane ovunque. L’aver vissuto in posti diversi (Pisa prima, Torino poi) ha allargato i miei orizzonti da un lato e dall’altro lato mi ha fatto innamorare ancora di più della mia Matera e della mia Basilicata. Oggi vorrei raccontare e scoprire la Lucania insieme ai miei compagni d’avventura.